80.1 - Nostalgia di Marika adolescente - Parte 1

di Fabrizio Pes, tuo babbo ....

In un post precedente ho aperto la cassaforte dove sono custoditi i momenti più belli vissuti dal sottoscritto durante il periodo dell'infanzia di Marika - con Marika - per condividerli con chi nel tempo le si è affezionata. Ora sento invece l'esigenza - perché scrivere per me è terapeutico - di condividere quelli più recenti, allorquando la sua maturità e la sua consapevolezza adolescenziale non hanno minimamente ridimensionato il sentimento di affetto, ne modificato i suoi modi di manifestarlo. Perché Marika non solo......non ha mai mostrato il minimo imbarazzo a "frequentare" la famiglia, ma anzi - per quanto mi riguarda - restava spesso una sua prima scelta. Nonostante non difettasse di rapporti sociali, e non le mancassero le occasioni per stare con le proprie amicizie.

Marika era un vulcano di sentimenti, e ha avuto la grande virtù di non soffocarli, ma di esprimerli liberamente e incondizionatamente. Essere negli affetti di Marika è un privilegio (per me lo è stato)... e a chi sta leggendo, posso solo augurare un rapporto padre-figlia come quelli che ho avuto (e ho tutt'ora) io. Un rapporto, seppur con la sua specificità (perché tutti siamo unici), che è stato, ed è ancora, un prezioso ingranaggio del sistema famigliare, che sta consentendo ai tre superstiti di affrontare un'autentica tempesta.

Il post non ha un filo logico. I paragrafi sono un po' alla rinfusa perché non ho trovato modo di collegarli.

...

👈 L'isolamento 🤧. 

Un primo ricordo che mi viene in mente è quello dell'isolamento per Covid. Era l'ultimo giorno del mese di maggio del 2022. Ricordo che sei stata la prima ad avvertire i sintomi e io il secondo. E con tanta nostalgia e tenerezza ricordo che abbiamo trascorso due giorni chiusi in camera per evitare di contagiare il resto della famiglia (tentativo poi puntualmente fallito), condividendo lettone, pasti e dispositivi tecnologici (come documenta la foto), prima di poterci riunificare con le altre, cadute nel frattempo, in trappola anch'esse.

👈 Il primo tampone 😷. 

A proposito di Covid, ricordo quando ti accompagnai a fare il tuo primo tampone nel piazzale ATS a Sanluri. Fa strano parlarne adesso... sembra un film; ma eravamo agli inizi, in piena psicosi. Fu coinvolta tutta la tua classe, per un contatto diretto con uno dei primissimi casi nel nostro paese. Eri preoccupatissima, ma allo stesso tempo eccitatissima. Era esattamente il 21 ottobre del 2020. Chiedesti esplicitamente che ti accompagnassi io, e ricordo la fila interminabile in macchina, e la tua loquacità senza freni a tentare di esorcizzare una paura che non passava.

👈 I biglietti 🎫.
Il primo episodio raccontato, mi fa venire in mente un ricordo simile, datato 5 giugno 2023 (lunedì), quando io rimasi bloccato a letto col mal di schiena. Il giorno c'era anche un appuntamento importante... alle quattro del pomeriggio avrebbero aperto la vendita libera online dei biglietti della finale play-off d'andata Cagliari - Bari. Tu rientrata da scuola passasti tutto il primo pomeriggio a chiedermi aggiornamenti, poi mi raggiungesti in camera e provammo assieme, dal tablet, a fare i biglietti. Selezionammo diverse volte i seggiolini sulla mappa, ma al momento di pagare risultavano sempre indisponibili. Finì come sospettavamo... cioè che il posto ci potesse essere soffiato da occasionali e doppiofedisti. Ma fu proprio allora che ti venne l'idea di fare l'abbonamento... idea che riuscimmo poi concretizzare il mese dopo, e che mi regalò una marea di preziosi ricordi, rimborsandomi con gli interessi di questa mini-delusione. 

Al cinema 🎞️.
Ricordo anche appena qualche settimana dopo, una domenica dal clima poco invitante per andare al mare, che ti offristi per farmi compagnia per vedere al cinema il docu-film "Deu ci seu", sul tristemente famoso spareggio di Napoli, che io ho vissuto in prima persona. A 14 anni, quasi 15, mi regalasti un'altra bella dimostrazione di complicità, che pochi padri di famiglia possono vantare. 

Le discussioni 🗣️.
Sempre sobrie. Impossibile bisticciare con te. Anche quando ti provocavo, tipo per esempio... quando ti facevo notare che l'inno del campo scuola altro non era che la manipolazione di quello del Genoa... o che tra "prossimo sabato" e "questo sabato' c'è una sostanziale differenza. Occasioni di discussione erano spesso pure quelle legate alle ambientazioni di casa... come, per esempio, quella in cui (con tua sorella), contestaste reiteratamente la passatoia rossa nella veranda della casetta di campagna... o la pellicola opaca sui vetri della finestra che da sulla strada... o quelle legate alla gestione dei cani... in difesa dei quali ti opposi fermamente (con successo, stavolta) all'impiego del collare, che avrebbe dovuto sostituire nelle mie intenzioni la pettorina. Sciocchezze, naturalmente. Tutte assorbite con la massima serenità. 

Le passeggiate 👨🏻‍🤝‍👨🏼.
Questa estate, dopo che la nostra famiglia è purtroppo diventata tristemente famosa in paese, qualcuno avrà sicuramente riconosciuto me e tua mamma passeggiare con lo sguardo perso nel vuoto quasi tutti i dopo cena, come degli esauriti senza meta. E' un esercizio antistress che non da chissà quali grandi benefici, fatto solo per spostare i luoghi in cui piangerti. Invece di farlo a casa, lo facciamo in giro. Ma i più attenti, tra le mie conoscenze, potrebbero ricordare che il sottoscritto non era nuovo a queste escursioni notturne. Infatti è solo cambiato il partner. Le ho fatte sempre e solo con te. E, ancora una volta - mi piace sottolinearlo - per assecondare una tua iniziativa. Perché eri te a chiedermelo.

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