di Fabrizio Pes, tuo babbo ...
Marika non ha mai nascosto la sua passione per i lunghi spostamenti. Con i mezzi pubblici, ma anche con le auto di famiglia. Nonostante la sua non l'abbia cresciuta esattamente nel lusso, e neanche nel comfort, e si sia dovuta accontentare sempre di macchine scomode, cigolanti e piene di spifferi.Oltre che i viaggi di routine per andare a scuola, o quelli più sporadici per fare shopping a Cagliari, compiuti in pullman e in treno, Marika ha viaggiato quindi parecchio in macchina soprattutto per...
assecondare la sua passione pallavolistica, per la quale ha girato mezza Sardegna. Tanti però sono stati anche i viaggi di piacere, per le gite con famiglia e amici. Con la Meriva scassata di babbo non solo ha toccato tutti gli angoli dell'isola, reiterando le visite soprattutto ad Alghero e Tortolì (mete di famiglia preferite), ma ha addirittura attraversato il Tirreno, e raggiungendo i Colli Bolognesi partendo da Civitavecchia, e viceversa.La domenica che ha preceduto l'inizio dell'incubo, si è concessa addirittura il lusso del bis in una sola giornata. La mattina a Oristano a recuperare la sorella, la sera a Portoscuso a disputare quella che sarebbe inconsapevolmente stata la sua ultima partita di pallavolo.
Ed è proprio nell'abitacolo della Meriva che trionfava tutta l'armonia famigliare di cui ci siamo fatti vanto. Evidentemente fin troppo. Una macchina tutt'altro che full optional, ma che con un modestissimo dispositivo wireless era riuscita a competere con le più "gaurre" del territorio, in quanto a suoni molesti. Marika, ma anche Manuela, aggiornavano continuamente delle play list di tendenza su spotify, non proprio tutte gradite ai genitori, classificati "boomer". Tra queste, per gentile concessione, solo occasionalmente veniva ripescata una variante light, denominata "Pes Family, Babbo's choices". Non c'era comunque viaggio condiviso, anche fosse per andare nel paese più vicino, che non fosse accompagnato dalla colonna sonora da loro allestita. A palla.
C'era però sicuramente un momento più significativo di altri. Il viaggio verso lo stadio. Almeno li Marika, meno intransigente della sorella, si preoccupava di "skippare" le canzoni indigeste al padre, e aveva imparato a cogliere gli attimi, riuscendo a far andare brani selezionati, secondo una scaletta prestabilita, che quindi capitavano più o meno sempre negli stessi punti del tragitto, quasi come in un rito propiziatorio.
Per sempre grato.
Ciao Cucciola 😘

♥️
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