di Fabrizio Pes, tuo babbo ...
Marika ha cominciato a frequentare la campagna dei genitori, in località Lierus, fondamentalmente da subito, nel 2014, all'età di 6 anni. L'idea, a noi, di popolarlo, è venuta in modo inaspettato, quasi a caso, ma l'abbiamo condivisa senza riserve con lei e la sorellina, coinvolgendole nel progetto.Al netto delle parti coltivate, in quel luogo...
è restato un lembo di terra disponibile per la convivialità. E Marika, così come Manuela, ne ha beneficiato, con reciproca soddisfazione: sua (loro) e nostra (mia e di mia moglie).Marika, li ha ricevuto più che spesso le sue amiche, per "occasioni" e "non occasioni". Ci ha festeggiato compleanni e sacramenti. Ma l'ha vissuto intensamente anche con la famiglia.
A Lierus, Marika ha giocato a calcetto e soprattutto a pallavolo, nel campo appositamente allestito, si è allenata a fare canestro, (specie ultimamente per fini scolastici), ha svolto battaglie coi nerf, ha cercato tesori, ha fatto e ricevuto gavettoni e ha ospitato le amiche per diversi pigiama party, anche in tendina.
A Lierus, ha imparato a usare la bicicletta, e a stare in equilibrio sui pattini, anche se poi, ne l'una ne gli altri l'hanno mai conquistata definitivamente.
A Lierus ha familiarizzato con Romina e Filippo, nati prima di lei, ma soprattutto, è li che ha accolto e coccolato Max e Mimì prima, e Mirko poi.
A Lierus ha svolto i suoi compiti scolastici e studiato comoda sulle amache, e si è rilassata sul dondolo scassato sotto la pergola e sulla seduta artigianale di legno sotto l'ulivo.
A Lierus ha sempre dato sfogo alla propria fantasia, addobbandolo e colorandolo per il natale, la sua ossessione. Li ha mangiato i suoi cibi preferiti, li ha guardato le partite, davanti al camino, assorta in quell'atmosfera rustica che tanto le piaceva.
A Lierus ha imparato a giocare a Poker, usando i tappi delle birre di suo padre come fiches, li ha conquistato i suoi obiettivi a Risiko. Li ha provato a dettare legge proponendo i propri gusti, e bocciando senza appello le rifiniture che non le garbavano.
Di Lierus, le immagini raccontano più di mille parole...
Niente sarà più come prima. Il taglia e cuci per adattarlo alle nostre misure, come l'abito più prezioso, è stato brutalmente frustrato da un destino di merda. Quel luogo non potrà mai essere più quello che è stato... un luogo produttivo, ma anche di pace, di complicità, di intimità... e non potrà più essere quello che era nei progetti di famiglia. Perché la famiglia è stata azzoppata.
RispondiEliminaLa casetta è tornata ad essere una scatola vuota, come quando era cantiere...
la cassa non suona più,
il barbecue resterà spento,
le sedie impilate e l'ombrellone chiuso...
i manici delle zappe marciranno alle intemperie,
i rovi e l'erba riprenderanno lentamente il sopravvento,
le piante fruttificheranno poco e male... perché se la dovranno cavare da sole.
E anche se quel luogo non sarà abbandonato.. MAI, perché va preservato e tutelato per quello che è stato, e che rappresenta nella storia della nostra famiglia... vi prevarrà il silenzio. Anche se, ogni fottuta volta, entrandoci, basterà chiudere gli occhi per interromperlo, e risentire, con grande nostalgia...
...quei rumori familiari...
delle legna che scoppietta,
dell'acqua a pressione che irriga,
del decespugliatore e della motosega che lavorano...
...ma anche
di palloni che rimbalzano,
di gol urlati a sovrapporsi alla voce dei radio/telecronisti,
di schiamazzi.. nostri e dei nostri ospiti,
di bottiglie che si stappano e che poi sbattono l'un l'altra nel secchio del vetro,
di cin cin con la birra croccante...
...o di quei profumi e odori familiari...
della segatura,
dell'erba appena rasata,
degli sfalci che bruciano...
...ma anche...
dell'arrosto,
del caffè,
del mirto e della frutta a kilometri zero.
Ma soprattutto... risentire in mezzo a tutto questo...
...i tuoi sospiri, la tua voce e le tue risate senza freni.
😔
RispondiElimina💔💔💔😭
RispondiEliminaChe tristezza 😔😔😔😔🥺🥺🥺
RispondiElimina😢
RispondiEliminaRicordi indelebili ♥️
RispondiElimina😭❤️
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