di Fabrizio Pes, tuo babbo ...

1) Il pisolino
Marika ha fatto i suoi pisolini, soprattutto quelli pomeridiani, solo da neonata, ossia sotto la "dittatura" genitoriale. Appena è riuscita a mostrare la propria...
personalità ha subito deciso che il sonnellino era tempo perso. E così riusciva a rilassarsi senza addormentarsi, anche nei pomeriggi più noiosi, per esempio sotto l'ombrellone, piuttosto che in auto durante i lunghi viaggi, che peraltro, come già detto, adorava. Riusciva a controllare talmente bene il proprio corpo che era impossibile ravvisare cedimenti. Aveva proprio imparato a non averne bisogno.2) Il pianto
Stessa strategia Marika ha usato per trattenere il pianto. E con lo stesso risultato. Ha pianto il giusto, nei primi mesi della sua vita, poi ha archiviato l'argomento. Non è chiaro per quale motivo abbia scelto di farlo, se per indole o per forzatura, sta di fatto che le volte che s'è mostrata piangere, da bambina, da ragazzina e da ragazza, si contano davvero sulle dita di una mano. Qui si, che il rischio di sconfinare nella sua sfera privatissima è elevato, quindi saranno omesse le circostanze in cui ha ceduto. Si può solo dire che l'ultima volta che è accaduto in presenza del sottoscritto, è stato per emozione, e non per delusione.
3) Le contraddizioni
Anche Marika, come tutti, ha avuto le sue contraddizioni. Per esempio, è sempre stata tipa abbastanza riservata, ma contemporaneamente anche audace e determinata... e per questo capitava riuscisse a non rinunciare a diverse delle opportunità che le si presentavano, anche quelle più esposte, nonostante potessero provocarle un certo imbarazzo.Questo aspetto contraddittorio può evincersi anche dal legame col carnevale. Anche in questo caso, infatti, le scelte non sono mai state facili e lineari. Marika si è sempre mascherata. Già da piccola, quando in pratica le "imponevano" di farlo. Da adolescente, invece, quando ha potuto scegliere per conto proprio è stata spesso combattuta. La sua prima esperienza nei gruppi mascherati dietro i carri allegorici è datata 2020, e avviene sotto la supervisione di mamma e babbo, nel gruppo locale dei Lillo Boys, e va tutto sommato liscia. Poi, dopo due anni di stop forzato per Covid, comincia a manifestare qualche titubanza, forse per un po' per insufficiente entusiasmo, ma forse più per imbarazzo. E se nel 2023 prevale la scelta del "si", nel 2024, invece rinuncia. Anche se poi forse si pente, rimediando in modalità "cane sciolto", opzione molto in voga tra i giovani, in realtà, di questa epoca.
4) la competizione
Il discorso è analogo. La storia simile. Marika è sempre stata una ragazza sportiva, e tifosa di se stessa e della squadra che rappresentava, ma ha sempre avuto un rapporto complicato con la competizione.. una specie di amore-odio. Questo contraddizione l'aveva portata, per esempio, ad annunciare in famiglia un anno sabbatico dal torneo paesano di beach volley, dopo due edizioni consecutive da partecipante. Una decisione a "bocce ferme" - chissà - forse troppo prematura, che non poteva escludere un ripensamento a ridosso dell'inizio della manifestazione. Cosa che purtroppo non sapremo mai.
Per sempre grato.
Ciao Cucciola 😘
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