di Fabrizio Pes, tuo babbo ...
Marika ha avuto nella sua infanzia delle passioni sfrenate. Da piccolissima ha iniziato a giocare con le fattorie e con le classiche costruzioni. Ha avuto poi un debole per le "Winx" e ha giocato con i castelli dei "My little pony"; poi, quando una certa maturità lo consigliava, ha rivolto le proprie attenzioni verso i mattoncini Lego. Ne ha avuto tanti, e ha condiviso questa passione con la piccola Manuela. Ogni Natale, arricchivano la propria collezione. E lo spazio 👆 in salotto si riduceva sempre più.
Poi è arrivato un momento in cui non ci ha voluto giocare più, verosimilmente per imbarazzo "anagrafico". Ma non li ha mai voluti conservare, finendo per riconsiderarli spesso, perché sosteneva la rilassassero. Erano diventati il suo rifugio. Il suo antistress.
Come la sorella, ha avuto poi abbastanza presto l'album delle figurine 👉 dei calciatori. E questo, ha sviluppato in lei lo stimolo della lettura, un po' anche della statistica, oltre che aver contribuito ad alimentare la passione per il calcio. Album che non ha mai avuto l'ambizione di completare... e che infatti non ha completato.
Tutte fasi della sua vita circoscritte. Perché poi queste passioni sono andate calando. Tuttavia, non le ha mai rinnegate... bensì solo progressivamente abbandonate.
3) I Cartoni e i Film
Marika non è stata una grande divoratrice di cartoni animati. Da piccolissima, le fu praticamente quasi imposto di guardarli, perché non ne manifestava l'esigenza. Allora vedeva su canali quali Cartoonito, Rai Yoyo e simili a tema, i classici adatti alla sua età... tipo Peppa Pig, trenino Thomas, Sam il pompiere, ecc..
Poi arrivò l'epoca dei film animati, soprattutto in dvd. Dai più rudimentali Cenerentola e La Carica dei 101, fino a tutta le serie dell'Era Glaciale, Rio e Madagascar. Visti, rivisti e stravisti. Menzione particolare per la sua simpatia per Frozen. Seguiva questo tipo di film con molto trasporto, e alcuni le procuravano ansia e altri dispiacere. Per il primo motivo non riusciva a guardare con la giusta serenità, per esempio, Rapunzel, e per il secondo motivo, per esempio, Nemo. La turbavano anche le allucinazioni del leone Alex, quando in Madagascar vedeva i colleghi trasformarsi in bistecche. Nulla c'entra al riguardo... ma a proposito di dispiaceri, riaffiora quello per il Pulcino Pio - tormentone dell'epoca - che alla piccola Marika stava talmente simpatico da non riuscire a sopportare di vederlo finire sotto al trattore, frame del video davanti al quale voltava sempre la faccia.
Detto di Harry Potter, al cinema non aveva preferenze particolari, e questo non la faceva sicuramente cliente abituale, ma occasionale (una/due volte l'anno).
4) la TV e il cellulare
Al netto dell'infanzia, volendo quindi contestualizzare il tutto al periodo dell'adolescenza, quando chiaramente si era conquistata una meritata indipendenza in casa, Marika poteva sicuramente non considerarsi una ragazza teledipendente. Seguiva la TV giusto a tavola, giocoforza, dove per esempio apprezzava il gioco dei pacchi, all'ora di cena, e Beautiful, dopo pranzo, approfittando dell'assenza del sottoscritto brontolone.
Per il resto... poca TV, assorbita com'era dallo studio, in primis, e dall'attività sportiva. Organizzava comunque il suo programma settimanale in funzione anche delle partite di calcio diffuse in streaming. E per questo, tutta sua è stata la richiesta, o meglio la preghiera, di attivare in famiglia l'abbonamento a Dazn, per ottenere il quale si offrì pure di collaborare alle spese.
Il cellulare lo utilizzava abbastanza frequentemente, come tutti quelli della sua generazione. Anche se con più moderazione. Capitava comunque spesso di vederla assorta seguire monologhi di svariate influencer, e bazzicare su Instagram. Nonostante fosse autorizzata, mai ha voluto installare Tik Tok. Ne Facebook, che considerava anacronistico. Insignificante, infine, il tempo dedicato al gioco online.
La sua maniacalità compariva anche nella stesura degli appunti scolastici, vere e proprie opere d'arte.
Forse era più portata per l'architettura anziché per l'ingegneria. Lo faceva pensare anche la propria passione e la competenza per l'arredamento. Ma è una considerazione che lascia il tempo che trova, vista la sua determinazione nella scelta del suo futuro.
Ultima citazione per chiudere: la sveglia. Non è mai stato necessario insistere per mandarla a letto. Così come non è mai stato necessario adoperarsi per svegliarla la mattina. Bastava la prima nota della suoneria ed era in piedi, senza neanche un tentennamento.
A proposito di sveglia. Per non cadere nella tentazione di riaddormentarsi c'era un metodo infallibile: tre operazioni da risolvere per tacitarla. Niente.. proprio niente era lasciato al caso.
Quante cose in comune con mia figlia ...
RispondiElimina❤️
RispondiEliminaEcco perché si erano scelte si completavano a vicenda tantissime cose in comune da condividere ecco perché la mia piccola diceva sempre Mari è esattamente la mia metà della mela 😔❤️
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