di Fabrizio Pes, tuo babbo ...
Il padre di una quindicenne non può avere la presunzione di conoscere perfettamente carattere e abitudini della figlia. Quando ci sono altri teatri di confronto oltre la famiglia... tipo una piazza, una classe, una squadra... qualcosa può sfuggirgli.Ma per quanto captato in famiglia, Marika ha sempre dimostrato un'educazione sopra la media, e un linguaggio incisivo ma pulito. Nonostante il...
...cattivo esempio del padre, le parolacce non erano sicuramente frequenti nelle sue conversazioni. Di sicuro c'è che non le usava in famiglia, come l'immagine, in qualche modo, testimonia. Di meno sicuro c'è, invece se ne facesse uso o meno in altre situazioni. Probabilmente si (sorprenderebbe il contrario), ma questo le attribuirebbe comunque una lucida padronanza nella gestione dei contesti. E questo sarebbe un pregio.In ogni caso, parlando, era abbastanza allineata alla sua generazione. E nel suo chiacchierare quotidiano, connotato da un chiaro accento da influencer, non mancava, ovviamente, di utilizzare lo slang giovanile... che esprimeva con fierezza, con termini tipo "vibes", "aesthetic", "mullet", "mood", "maranza" e altri parimenti incomprensibili. Non per niente, il correttore ortografico li sottolinea.
Da piccola aggiungeva la "n" dove non serviva (la barbin, color fuxian, l'ospedale di Inglesias...) - molto probabilmente a causa dei problemi nasali - e abusava del termine "puccioso"... che poteva sembrare inventato, ma che googlando risulta invece esistere per davvero. Non dovrebbero invece esistere "pucciacio", col quale si rivolgeva affettuosamente ai suoi adorati cagnolini, "felicia", che esprimeva soddisfazione, o "simpy", "besty", e diversi altri diminutivi.
Per chiudere il post, è giusto il caso di dare risalto ad un simpatico aneddoto che ha caratterizzato intensamente un anno della sua vita, tra il 2022 e il 2023, e meno frequentemente, anche l'anno in corso, quando la notte portava l'apparecchio ortodontico mobile, che le impediva di comunicare correttamente. Allora si divertiva a parlare comunque. Da grande chiacchierona, c'era sempre qualcosa che aveva dimenticato di dire prima di metterlo, e allora adorava rimediare a modo suo... tentando di articolare frasi di senso compiuto, che si rivelavano regolarmente impossibili da decifrare a causa dei denti imprigionati. Emetteva più suoni che parole. Ci giocava (e rideva) tutte le sere... e a questo gioco vinceva sempre lei, per sfinimento altrui. Anche se poi era conseguentemente costretta a scrivere quello che voleva dire, magari anche importante, alla lavagna (👆 come da fototestimonianza), o via messaggio.Piccoli spaccati di una quotidianità che non c'è più. Semplicissime consuetudini che nessuno poteva preventivare potessero, un giorno, mancare in un modo così potente.
Per sempre grato.
Ciao Cucciola 😘
💔😔
RispondiEliminaE ogni volta mi stupisco di come io ritrovi tante cose che erano caratteristiche di Marika in mia figlia e le sue amiche... ha lasciato tanti segni nei loro caratteri oltre al vuoto immenso della sua assenza 😔
RispondiEliminaChe padre amorevole e sempre accurato nel descrivere la quotidianità. È difficile accettare tutto questo ma bisogna far tesoro di ogni ricordo❤️
RispondiElimina❤️
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